“Ottima musica” mi dissi, entrando in quel locale fuori mano, ma muovendo la testa e ispezionando l’ambiente con gli occhi scoprii che non c’era neanche un posto libero.
Rimasi così, immobile e rigido per qualche minuto in piedi in mezzo ai tavoli, obbligato a spostarmi per far passare al volo il cameriere con un vassoio, quasi sempre in bilico, zeppo di bicchieri, a volte pieni, talvolta vuoti.
Dopo un bel respirone, presi coraggio e mi rivolsi a quella signora con gli occhi buoni che avevo visto seduta al tavolo davanti al palco.
Gli occhi buoni? Eh… si era girata solo per un secondo e i nostri sguardi si erano incrociati per il secondo successivo.
Lei si era voltata in modo lento con la testa, sembrava diffidente, i capelli illuminati avevano preso vita, io avevo incontrato uno sguardo sorridente e pieno.
“Posso sedermi?”
La risposta arrivò sommessa, ma decisa: “Solo se la musica ti fa volare”
Ilidia Comparini – Il tempo è come noi: imbecille