Le giornate scorrono in fretta e furia ed ognuna ha il proprio colore.
I colori più vivi sono quelli delle gite domenicali e del fine settimana.

(Sto scrivendo dei pensieri ovvi, sì, lo so, ma continuo.)
Dicevo dei fine settimana. Sì, effettivamente quell’andare via, “staccare” la spina dalla presa di corrente della vita quotidiana, mollare tutto e tutti, dà un senso di benessere e di ricarica di tutto l’animo. Sono delle vere e proprie fughe da ogni cosa, da ogni evento, dalla gente, dai parenti, dall’ambiente di lavoro, dalla città.
Tornando a parlare dei nostri spazi che sembrano più carenti, nello spazio e nel tempo, più vuoti e più brevi, non rimane altro che cercare di viverli come ognuno di noi vuole e pensa sia meglio.
Personalmente, quando posso e talvolta anche di notte, mi capita di stendere per iscritto quei pensieri che passano in modo convulso e rapido attraverso la testa: se non facessi così perderei proprio tutto.
Ciò che lascio sul blocco, non è altro che una somma di appunti, piccoli e minuscoli, asterischi che rappresentano però punti fermi, dei riferimenti ai quali mi rivolgo quando sono stanca, annoiata, chiusa nella stanza della tristezza.
E vuoi sapere perché?


A volte, nella notte silenziosa, il concetto, il pensiero appare chiaro e nitido, come una fotografia ben esposta; poi al venire della luce del giorno se hai voglia di ripercorrere la strada dei pensieri per arrivare a dimostrare a te stesso, di nuovo, quel concetto per svilupparlo: puff… è finita. E non potrai più condividerlo. E’ un peccato no?
Ilidia Comparini – La strega vera