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Viaggio nel sogno

Immagini di un volto che ospita un sorriso illuminato da due luci castagnine non lasciano trasparire l’amarezza dell’anima ormai spenta. Forte è il suono assordante e stridente dell’assurda incoerenza tra corpo e anima, come le gomme dell’auto che frena improvvisamente. Stop.

“…Notte, ormai si era fatta notte.
Era stanca, la lunga cavalcata l’aveva davvero sfiancato, era stato obbligato, in nessun altro modo avrebbe potuto raggiungere quel luogo.

Scese a terra, con la destra una carezza sul muso del fidato sauro, mentre ancora teneva le redini in mano.

La testa dell’animale si mosse come ad annuire, e lei lasciò le redini, mentre il sauro lentamente si muoveva verso una pozzanghera.

Per lei, un lungo sorso alla borraccia che teneva a tracolla, poi si sdraiò sull’erba, distesa, le gambe appena divaricate, le braccia incrociate sotto la nuca, con lo sguardo rivolto verso l’alto, apparentemente perso nel vuoto.
Sotto la luce incandescente delle stelle, avvolta nel mantello nero del cielo, si addormentò.”

Ilidia Comparini – La strega vera