Tanto per iniziar, con garbo e senza lai,
scrivo queste rime a libro aperto
talché dimostrin quanto io abbia sofferto
Le cose della vita son gravose, mi dico molto spesso meditando
la vita non è tutta baci e rose. ridico un’altra volta ricordando
mentre nella piaga la lama gira, rigira e affonda
e allora a gridare mi metto a voce piena e tonda:
O vita o cosa fai? Prendi tutto e indietro nulla dai?
Ma il detto dura poco, ho il tempo di sentir l’ago
trapassar il cuore mio, che immantinente svio e al buonumore mi rivolgo:
Buongiorno! Ahhh! Se tu sapessi … Tu sapessi quanti di quelli là, a me intorno (crudeli) . della mia ferita vorrebbero esser parassita?
Mmmmmm…… al tuo silenzio senza risposta oppongo una bella risata, apposta! così la destra vado a poggiar sul gagliardo sinistro incavo

ove il mio amato avo usava l’ombrello portar
chevvipigli uno sbadiglio di ventiquattroree che rimaniate con la bocca
chevvivenga uno sbadiglio di ventiquattrore e che rimaniate con la mandibola bloccata
Adesso Ilidia si è stancata! TOH!
Ilidia Comparini – La strega vera