
Mi liberai
di quel tentativo maldestro
di chiudere la mia anima
in una parentesi di corpi
arrotolati e distesi,
congiunti ed uniti
da un punto esclamativo.
Non fu difficile strapparlo.
Era stoffa leggera.
Le virgole, pause silenziose,
erano state sprecate,
inconsistenti e non definitive,
aliti di possesso e di respiro
avevano accarezzato
ma non inciso.
Le parole, lasciate sulla bianca superficie,
mostrarono contenuti
sudatamente vuoti
e danzarono
seguendo il ritmo
di un periodo claudicante.
La mia anima rimase libera
di mettere il punto
senza interrogativi.